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Tirocini lavorativi: guida pratica per attivarli facilmente

30 Aprile 2024
Tirocini lavorativi: guida pratica per attivarli facilmente

Una panoramica dettagliata per gli imprenditori che desiderano attivare tirocini lavorativi

Non tutti gli imprenditori sanno che i tirocini lavorativi possono essere una soluzione davvero vantaggiosa per tutti i business.

Si tratta, infatti, di uno strumento economico (i prezzi di attivazione sono davvero contenuti) ed estremamente flessibile nelle sue caratteristiche. Senza considerare che permette di conoscere a fondo una risorsa prima di decidere, eventualmente, di assumerla.

In questo articolo troverai una breve guida pratica sulla procedura di attivazione di un tirocinio, rispondendo ad ogni tuo possibile dubbio.

Come si attiva un tirocinio?

L’attivazione di un tirocinio lavorativo è un processo che richiede una stretta collaborazione tra il cosiddetto “soggetto promotore”, un ente accreditato presso la Regione di appartenenza, e il “soggetto ospitante”, che può essere un’azienda, uno studio professionale, una cooperativa. La prima fase fondamentale, infatti, è la stipula di una convenzione tra le due parti, un accordo formale che regola i dettagli dell’esperienza di stage. Questa convenzione deve essere affiancata da un progetto formativo, un documento chiave che delineerà gli obiettivi specifici del tirocinio e le attività che il tirocinante svolgerà durante il periodo di formazione.

Sia il soggetto promotore che il soggetto ospitante nominano un tutor ciascuno. Questi tutor svolgono un ruolo cruciale nell’intero processo di tirocinio. Collaborano attivamente con il tirocinante nella realizzazione del piano formativo, aiutandolo a integrarsi nel nuovo contesto lavorativo e contribuendo alla definizione delle condizioni organizzative e didattiche più adatte. Inoltre, i tutor sono responsabili del monitoraggio costante del percorso formativo, garantendo che il tirocinante acquisisca le competenze previste nel piano formativo.

Quanti tirocini posso attivare?

La quantità di tirocini lavorativi che un’azienda può attivare è strettamente legata al numero di dipendenti che la compone. La normativa vigente stabilisce chiari parametri per garantire un ambiente formativo efficace e gestibile. In particolare, un’azienda con un contingente di dipendenti compreso tra 1 e 5 può ospitare un singolo tirocinante. Questo limitato numero mira a garantire un’attenzione personalizzata e una supervisione adeguata, essenziali per una formazione di qualità.

Per le realtà aziendali più estese, con un numero di dipendenti variabile tra 6 e 19, è consentito ospitare fino a due tirocinanti contemporaneamente. Questa flessibilità tiene conto delle maggiori risorse umane disponibili e offre un’opportunità di apprendimento più ampia senza compromettere la qualità della formazione.

D’altro canto, le aziende che vantano un organico di 20 o più dipendenti possono ospitare un numero di tirocinanti pari al 10% del totale dei dipendenti. Questa regola assicura un equilibrio tra il numero di stagisti e le dimensioni dell’azienda, garantendo che la formazione rimanga gestibile e personalizzata.

Quanto può durare un tirocinio?

La durata di un tirocinio lavorativo rappresenta un elemento cruciale nella progettazione di un programma formativo efficace. In conformità con la normativa vigente, la durata massima di un “contratto” di tirocinio può variare in base alla sua natura specifica. Nel caso di un tirocinio curriculare, il limite è fissato a 6 mesi, offrendo un periodo sufficiente per la trasmissione di competenze e conoscenze senza estenderlo in modo eccessivo. Per tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro, la durata massima si estende a 12 mesi, consentendo un periodo più ampio per l’acquisizione e l’applicazione pratica delle abilità apprese.

È importante sottolineare che i tirocini a favore dei soggetti svantaggiati seguono regole specifiche. In questo caso, il limite standard è di 12 mesi, ma si estende a 24 mesi per i tirocini destinati a soggetti con fragilità. Questa flessibilità temporale mira a garantire che i partecipanti possano beneficiare appieno del programma, avendo il tempo necessario per superare le sfide e acquisire una solida base di competenze per il successo futuro. La scelta della durata del tirocinio richiede una valutazione attenta delle esigenze dell’azienda e degli obiettivi formativi da raggiungere, al fine di massimizzare il valore di questa preziosa opportunità.

Quante ore di lavoro può fare un tirocinante?

La determinazione delle ore di lavoro rappresenta un aspetto cruciale nella strutturazione di un tirocinio lavorativo. La flessibilità offerta dalle normative vigenti consente di personalizzare il piano formativo in base alle esigenze dell’azienda e del tirocinante. Nel delineare il progetto formativo, è fondamentale specificare il numero di ore destinate all’attività di tirocinio. Queste possono variare da un minimo di 20 a un massimo di 40 ore settimanali, dando spazio a diverse modalità, come full-time, part-time o su turni.

La scelta dell’orario dipende dalle necessità dell’azienda e dalla natura delle competenze da trasferire. Un approccio flessibile consente di adattare il tirocinio alle peculiarità del settore, garantendo al contempo un ambiente di apprendimento equilibrato. Limitare il numero di ore settimanali contribuisce a preservare la qualità della formazione, permettendo al tirocinante di assimilare le competenze in modo approfondito senza compromettere il proprio benessere. Questa flessibilità oraria rappresenta un elemento chiave per ottimizzare l’esperienza di tirocinio, soddisfacendo sia le esigenze dell’azienda che quelle del tirocinante.

A chi rivolgersi per attivare dei tirocini lavorativi in azienda?

Abbiamo visto come un ente promotore del tirocinio sia indispensabile per la sua attivazione. Tuttavia, un imprenditore potrebbe chiedersi con quali criteri scegliere l’ente a cui rivolgersi.

In primis ti consigliamo di valutare i tempi di attivazione: alcune realtà propongono tempistiche più brevi rispetto ad altre. La rapidità nello svolgimento delle pratiche burocratiche ti consentirà di avere il tirocinante in azienda nel giro di pochi giorni.

A proposito delle attività burocratiche ed amministrative, ti suggeriamo di considerare quali enti utilizzano procedure più snelle e digitalizzate, riducendo l’impatto di queste operazioni sul tuo business.

Ad esempio, noi di CLOM abbiamo strutturato un servizio di attivazione tirocini completamente online, grazie ad una piattaforma personalizzata e davvero facilissima da utilizzare.

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