Lo stage: cos’è, come funziona, come attivarlo e quali sono i requisiti?
Lo stage, detto anche tirocinio, è uno dei più importanti strumenti a disposizione di aziende e lavoratori. Esso offre infatti dei vantaggi considerevoli ad entrambi i gruppi, e la sua utilità è enorme. Ma lo stage cos’è esattamente? Come funziona, come si fa ad utilizzarlo, quali sono gli obblighi e i requisiti che bisogna rispettare? Cosa offre di preciso alle aziende per renderlo così importante? Un numero sorprendentemente elevato di imprese non sarebbe in grado di rispondere a queste domande. I tirocini, nonostante la loro utilità, sono infatti spesso assai poco compresi, e non è raro che un’azienda rifiuti di farne uso in quanto ritenuti troppo costosi, difficili da utilizzare, o di scarsa utilità.
Questo articolo punta dunque ad essere una guida su tutto quello che bisogna sapere riguardo stage e tirocini. Andremo quindi ad esaminare cos’è uno stage, come funziona, a cosa serve e come utilizzarlo, cercando di garantire il massimo della precisione e completezza.
Il tirocinio che cos’è?
Il tirocinio cos’è dunque? In breve, questo è definito come un periodo di formazione pratica all’interno di un contesto aziendale. In parole povere, durante uno stage un lavoratore privo di esperienza viene impiegato dall’impresa per un periodo di tempo limitato. Nel corso del tirocinio il lavoratore, detto tirocinante o stagista, viene formato dall’azienda, acquisendo esperienza e competenze pratiche. Infine, giunto alla conclusione del periodo stabilito, l’azienda può decidere di assumere il tirocinante con regolare contratto o no.
E’ però opportuno, a questo punto, menzionare che esistono due tipi di tirocinio: stage curriculare e stage extracurriculare. In termini di funzionamento essi sono piuttosto simili, ma differiscono nella loro natura. Gli stage curriculari sono infatti organizzati da scuole e università come parte dei loro percorsi formativi. Il loro obiettivo principale è di permettere al tirocinante di ottenere crediti ed entrare in contatto con il mondo del lavoro. Gli stage extracurriculari, al contrario, non fanno parte di un percorso formativo, e hanno un ruolo molto più pratico. Essi servono infatti come un modo per acquisire competenze ed esperienza pratica, e possono spesso portare all’assunzione del tirocinante. Date queste differenze, nel resto dell’articolo parleremo quindi di tirocini extracurriculari, in quanto più comuni e più utili per le imprese.
Lo stage in azienda come funziona?
Una prima, importante cosa da considerare riguardo il funzionamento di uno stage extracurriculare è che esso non costituisce un vero rapporto di lavoro. Essi sono invece regolati da specifici documenti, regolamentati dalle normative regionali, che discuteremo più avanti. Questi documenti, spesso chiamati “contratti di tirocinio” stabiliscono tutti gli elementi più importanti del funzionamento di tirocinio extracurriculare: rimborso spese, durata, orari di lavoro, obiettivi formativi ecc.
Fatta questa premessa, possiamo adesso considerare la domanda “il tirocinio come funziona?”. Come abbiamo detto, l’azienda firma un progetto formativo con il tirocinante, e lo forma e gli fa fare esperienza in un ruolo precedentemente stabilito. Lo stagista viene quindi formato sui compiti tipici della mansione stabilita dal progetto formativo, ma è affiancato da un tutor aziendale, che si occupa di aiutare, supportare e formare il tirocinante. In questo modo gli stagisti hanno l’opportunità di sperimentare quell’ambito lavorativo e decidere se sia adatto ai propri interessi ed esigenze, apprendendo nel frattempo competenze utili e guadagnando esperienza. Insomma, in termini pratici il funzionamento di un tirocinio extracurriculare è estremamente semplice per entrambe le parti. L’azienda garantisce un’opportunità di formazione, e il tirocinante lavora e impara a conoscere la professione.
Come funziona il processo di attivazione tirocinio extracurriculare?
Uno dei principali argomenti contro l’uso dei tirocini extracurriculari si basa sulla difficoltà nell’attivarli. L’attivazione stage extracurriculare richiede infatti un processo che molte imprese temono possa essere assai complicato, in quanto è necessaria la presenza di tre attori: stagista, soggetto ospitante ed ente promotore. Il soggetto ospitante è l’azienda, mentre lo stagista è, piuttosto ovviamente, la persona che partecipa allo stage. L’ente promotore, invece, è un ente terzo che si occupa di svolgere un ruolo di supervisione, ed è indispensabile per attivare un tirocinio. Tipicamente si tratta di enti accreditati o agenzie per il lavoro, la cui presenza è necessaria per gran parte del processo di attivare un tirocinio. In ordine, gli enti promotori:
- Aiutano l’azienda a trovare tirocinanti;
- Stipulano una convenzione tirocinio extracurriculare con l’azienda, che contiene i dati legali dei due e gli aspetti normativi che regolano il contratto;
- Redigono il progetto formativo tirocinio extracurriculare, che stabilisce obiettivi e modalità di svolgimento dello stage, oltre a riportare vari altri dettagli come i nominativi dei soggetti coinvolti, durata stage extracurriculare, stipendio, orari di lavoro ecc;
- Nominano un tutor con responsabilità di supervisione. Mentre l’impresa affianca un tutor aziendale, che assiste e aiuta a formare il tirocinante, l’ente promotore seleziona un tutor che supervisioni il corretto funzionamento dello stage, e che possa offrire assistenza all’azienda e al tirocinante qualora necessario.
- Infine, essi si occupano anche dell’assicurazione tirocinio per la responsabilità civile e, se previsto, anche contro gli incidenti sul lavoro.
Al contrario, azienda e tirocinante hanno compiti assai più limitati. Il secondo si limita ad accettare e sottoscrivere il contratto, mentre la prima collabora nel formulare il contratto, ed informa la regione dell’attivazione dello stage. In breve, la quasi totalità del lavoro è gestita dagli enti promotori, che si occupano delle parti burocratiche e amministrative, redigendo tutta la documentazione richiesta. Alcuni di essi, come CLOM a Milano, fanno anche uso di piattaforme online che rendono il processo di attivazione di un tirocinio ancora più facile e veloce, riducendolo addirittura a sole 48 ore.
Le regole da rispettare per attivare un tirocinio
Ovviamente, gli stage formativi devono però seguire alcune regole sia nella selezione dei tirocinanti, sia nella formulazione del contratto. Queste regole, stabilite dalle normative sugli stage, riguardano quindi:
- I requisiti che permettono ai tirocinanti di accedere allo stage;
- Il numero massimo di tirocinanti che un’azienda può ospitare;
- Lo stipendio tirocinante;
- La durata massima tirocinio extracurriculare, e la possibilità di sospenderlo o interromperlo.
Andiamo dunque ad esaminarle brevemente.
Requisiti del tirocinio: età minima e massima, stato occupazionale ed esperienza pregressa
Innanzitutto bisogna discutere dell’età stagista. Un errore comune è infatti quello di pensare che esista un’età massima tirocinio extracurriculare. In realtà la fascia di età per tirocinio non ha limiti superiori, solo inferiori, cioè la maggiore età. Non esiste invece un’età massima, come abbiamo detto poco fa.
Esiste però un altro requisito che lo stagista deve rispettare. Questo è, molto semplicemente, che egli non abbia mai lavorato per o partecipato a stage organizzati dall’azienda ospitante.
Quanti tirocinanti possono essere impiegati da un’azienda?
E’ importante ricordare che esiste un limite al numero dei tirocinanti che possono partecipare ad uno stage. Questo non è però fisso, ma dipende da quanti dipendenti ha l’azienda ospitante. Se questi sono:
- Meno di 5, allora è possibile ospitare solo un singolo tirocinante alla volta;
- Tra i 6 e i 19, allora è possibile ospitare 2 tirocinanti in contemporanea;
- 20 o più, allora il numero di tirocinanti che possono essere ospitati è pari al 10% del numero dei dipendenti. In altre parole, un tirocinante ogni 10 dipendenti.
Vale peraltro la pena di notare che un tutor aziendale non può seguire più di 3 tirocinanti alla volta. Una limitazione simile si applica anche al tutor scelto dall’ente promotore, che può supervisionare al massimo 40 stage.
Stage extracurriculare: stipendio, permessi, ferie e pensione
Una domanda spesso posta dalle aziende è “quanto costa un tirocinante al datore di lavoro?”. Infatti, sebbene non si tratti di un rapporto di lavoro vero è proprio, il tirocinio è retribuito per legge. In Lombardia, la retribuzione stagista è pari, come minimo, a 500 euro al mese, che possono essere ridotti a 400 se il tirocinante riceve buoni pasto o ha accesso alla mensa aziendale. Inoltre, queste cifre sono valide esclusivamente per uno stage 40 ore settimanali: stipendio e orari di lavoro sono infatti strettamente collegati nei tirocini. Se la presenza dello stagista è richiesta solo per 4 ore o meno al giorno la retribuzione che gli spetta scende a 350€ al mese. Similmente, se lo stagista è presente per meno dell’80% delle ore richieste il suo rimborso mensile viene ridotto proporzionalmente, fino ad un minimo di 300 euro al mese.
E’ molto importante ricordare che il tirocinio, in quanto un percorso formativo e non un rapporto di lavoro, richiede all’imprenditore gli stessi obblighi contributivi di un lavoratore. In particolare, lo stage non comporta il versamento di contributi per la pensione, né la maturazione di permessi e ferie.
Quanto può durare un tirocinio?
Per quanto riguarda invece la durata: stage extracurriculare e tirocinio hanno infatti una lunghezza minima stabilita dalla normativa di 2 mesi, e una massima di 6. Detto questo, esiste un’eccezione nel caso il tirocinante sia un soggetto svantaggiato, permettendo di estendere la durata a 12 mesi. Inoltre, se il tirocinante è persona con disabilità lo stage può durare fino a 24 mesi. Infine, un tirocinio può essere prorogato, ma sempre seguendo le normative, e senza superare il limite di 12 mesi. Detto questo, lo stage può anche essere temporaneamente sospeso, per motivi legati all’azienda o al tirocinante, e ripreso successivamente fino a raggiungere la durata massima.
E’ inoltre possibile per ciascuna delle tre parti (stagista, ente promotore, azienda ospitante) chiedere l’interruzione del tirocinio.
Che utilità ha il tirocinio per le imprese?
L’ultima cosa che dobbiamo considerare, a questo punto, è l’utilità degli stage extracurriculari.
Abbiamo discusso dei tirocini extracurriculari, cosa sono, come funzionano, come si attivano e quali regole devono seguire. Ma perché è una così buona idea farne uso? Cosa ci guadagna un’azienda? I vantaggi per il tirocinante sono ovvi: esperienza pratica, la possibilità di sperimentare una professione, e una chance ad essere assunto. Ma quali sono i vantaggi per le imprese invece?
In breve, gli stage sono un modo per formare nuove risorse partendo da zero, nel modo che desidera l’azienda. Questa può infatti “personalizzare” la formazione del tirocinante in base ai bisogni aziendali. Grazie a ciò le imprese hanno quindi accesso a risorse specializzate per coprire ruoli specifici di cui hanno bisogno.
Tuttavia, i vantaggi del tirocinio extracurriculare non si fermano qui. Esso è infatti un modo per favorire l’inserimento lavorativo del tirocinante che viene assunto: avendo già avuto modo di conoscere valori e filosofia aziendale, oltre che di stringere legami con i colleghi, lo stagista sarà pronto a lavorare molto più velocemente di un normale neo-assunto. Inoltre, lo stage è anche un modo per verificare le qualità di un candidato, osservandone competenze, attitudine e comportamento. In un certo senso potrebbe essere quindi visto come una sorta di colloquio di lavoro prolungato. infine, un tirocinio può anche servire per formare un nuovo dipendente a costo ridotto, aiutando a ridurre una spesa inevitabile, per quanto importante.
Una guida completa allo stage extracurriculare
Riassumendo, lo stage extracurriculare è uno strumento di grande utilità per aziende e lavoratori, ma è spesso poco compreso e quindi poco utilizzato. In questo articolo abbiamo cercato di fare luce su che cosa sia, come funzioni e come possa essere utilizzato, discutendo anche dei suoi vantaggi e delle regole stabilite dalla normativa, nella speranza che ciò possa essere di aiuto al lettore. Il tirocinio è infatti capace di fornire considerevoli vantaggi ad un prezzo minimo, e farne uso non può fare altro che beneficiare tutti le parti coinvolte.
Detto questo, non possiamo quindi non suggerire agli imprenditori di mettersi immediatamente alla ricerca di un ente promotore per attivare uno stage. In particolare, alle imprese che operano in Lombardia potrebbero interessare i servizi offerti da CLOM a Milano, in quanto estremamente utili. Come abbiamo già menzionato precedentemente, CLOM fornisce infatti l’accesso ad una piattaforma online dedicata, che può rendere il processo di attivazione molto più semplice e veloce. Inoltre, grazie all’ampia esperienza acquisita nel corso degli anni CLOM può aiutare nel realizzare un progetto formativo personalizzato in base ai bisogni dell’azienda, garantendo che il tirocinante sia formato nel modo desiderato. Infine, questo ente promotore milanese si occupa anche di garantire il massimo livello di supporto, mettendo a disposizione un consulente specializzato per l’intera durata dello stage.