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 Guida completa agli stagisti in azienda: regole e normative

4 Dicembre 2024
Guida completa agli stagisti in azienda: regole e normative

La normativa sugli stagisti in azienda: regole, obblighi e requisiti

Tra tutti gli strumenti a disposizione di un’impresa, gli stage extracurriculari sono tra i più utili ed importanti. Grazie ad essi le aziende possono infatti formare nuovi lavoratori partendo da zero, selezionando le competenze più adatte per soddisfare le loro esigenze. E centrale al tirocinio è la figura dello stagista o tirocinante, la persona che partecipa allo stage e viene formata all’interno dell’impresa. Ma come vengono selezionati i tirocinanti? Che caratteristiche devono possedere? Cosa dice la normativa su di loro? Quali sono gli obblighi che le aziende devono rispettare nei loro confronti? Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza su questo argomento, esaminando come si fa ad attivare un tirocinio e cosa stabiliscono le normative su di esso e sul tirocinante.

Chi è il tirocinante?

La prima, più ovvia e importante domanda è “chi è lo stagista? Cosa fa esattamente?”. Come abbiamo detto, lo stagista è la persona che partecipa allo stage extracurriculare. Ma cosa significa ciò di preciso? Innanzitutto, bisogna specificare che stagista/tirocinante sono la stessa cosa, e lo stesso vale per stage e tirocinio. Fatta questa premessa dobbiamo quindi cercare di definire cosa vogliano dire questi termini.

Il tirocinio extracurriculare è spesso definito come un percorso formativo che avviene in ambito aziendale. Ciò vuol dire che il partecipante, detto appunto stagista o tirocinante, viene inserito all’interno di un’azienda per acquisire competenze ed esperienza pratica. In parole povere, durante questo periodo di tempo lo stagista extracurriculare lavora per l’impresa come se fosse un normale neoassunto. Enfasi sul “come se”, in quanto gli stagisti non sono dipendenti dell’azienda e non sono legati ad essa da un rapporto di lavoro. Lo ripetiamo, i tirocini extracurriculari sono attività esclusivamente formative, in cui i tirocinanti sperimentano come sia lavorare per l’azienda. Attraverso i tirocini gli stagisti acquisiscono quindi nuove conoscenze e, alla fine, possono essere assunti dall’impresa ospitante con regolare contratto.

Avendo quindi definito cosa siano i tirocini, possiamo adesso discutere dei loro partecipanti. Non esiste, in realtà, un profilo del “tirocinante extracurriculare tipo”: chiunque può partecipare ad uno stage. Detto questo, tipicamente gli stagisti sono disoccupati, privi di esperienza pratica nel settore in cui opera l’azienda ospitante. Molto spesso sono giovani che hanno appena concluso il loro percorso formativo, ma possono anche essere più anziani. La loro partecipazione agli stage aziendali è dovuta al desiderio di guadagnare esperienza, sperimentare come sia quel lavoro, e potenzialmente essere assunti.

Come si attiva uno stage extracurriculare?

Quando si parla di tirocinio in azienda, è molto frequente trovare una domanda piuttosto importante: come si fa ad attivarlo? E’ infatti sorprendentemente comune che le imprese non siano a conoscenza dei procedimenti necessari, o perfino di come trovare i candidati tirocinanti. Esaminiamo dunque i requisiti e i passaggi che devono essere svolti per l’attivazione tirocinio extracurriculare.

Il tirocinio extracurriculare: requisiti per attivarlo

Innanzitutto, attivare uno stage richiede che siano presenti tre parti: tirocinante, azienda ospitante, ed ente promotore. I primi due sono, piuttosto ovviamente, il partecipante e l’impresa presso cui si svolge lo stage. L’ente promotore è invece un gruppo terzo, tipicamente un ente accreditato o un’agenzia per il lavoro. Tutti e tre sono necessari per poter dare inizio ad un tirocinio azienda. Nuovamente, il perché impresa ospitante e stagista debbano essere presenti è chiaro: uno organizza il tirocinio e l’altro vi partecipa. A svolgere il ruolo più fondamentale è però l’ente promotore, al quale è affidata un’ampia varietà di compiti. In effetti, si potrebbe dire che sia esso a gestire l’intero processo di attivare un tirocinio in azienda, in quanto interviene in pressoché ogni passaggio. In particolare, nella maggior parte dei casi è l’ente promotore a fornire o consigliare un tirocinante all’impresa. Inoltre, su di esso ricade anche il compito di supervisionare lo stage e garantirne il buon funzionamento

Come attivare un tirocinio: la stesura del contratto

Il processo di attivazione stage extracurriculare può essere lungo e complesso, richiedendo l’esecuzione di una serie di passaggi. Fortunatamente, molti enti promotori forniscono servizi specializzati che aiutano a semplificare enormemente questo procedimento. CLOM a Milano, per esempio, garantisce l’attivazione entro 48 ore, una piattaforma dedicata per monitorare e gestire lo stage, e aiuta ad adattare il tirocinio ai bisogni di impresa e stagista. 

I passaggi da seguire per attivare un tirocinio sono:

  1. Selezionare un tirocinante. Tipicamente gli enti promotori mantengono un database di candidati, e suggeriscono i più adatti all’impresa.
  2. Stipulare una convenzione tirocinio extracurriculare. Questo passaggio, come il prossimo, richiede la collaborazione di ente promotore e azienda. La convenzione definisce impegni, obblighi e responsabilità delle due parti. Inoltre, essa riporta i riferimenti e i dati legali dei contraenti e la dichiarazione di essere in regola con la normativa. Infine, sono presenti anche decorrenza e durata della convenzione, in quanto essa ha una validità massima di 24 mesi, ed è valida per multipli tirocini organizzati dalla stessa azienda, anche se di tipo diverso o tenuti in sedi differenti.
  3. Redigere un progetto formativo tirocinio extracurriculare. A differenza della convenzione, ogni tirocinio richiede uno specifico progetto formativo. Questo documento illustra gli obiettivi e le modalità di svolgimento dello stage. Il rispetto di quanto stabilito nel progetto formativo è considerato necessario affinché il percorso formativo del tirocinio abbia valore. Inoltre, questo documento deve contenere le informazioni anagrafiche del tirocinante e quelle relative all’impresa (in particolare quanti tirocini può ospitare) e all’ente promotore. Infine, esso stabilisce e riporta anche orari, durata e periodo di svolgimento dello stage, stipendio tirocinante, estremi identificativi dell’assicurazione e nominativi dei tutor. Progetto formativo e convenzione messi insieme formano il contratto di stagista.

Attivare un tirocinio: gli altri compiti da svolgere

Per quanto sia la parte più burocraticamente impegnativa dell’organizzare uno stage azienda, la stesura del contratto tirocinio non è l’unica cosa da fare. Azienda ed ente promotore devono infatti anche:

  1. Selezionare un tutor aziendale e un tutor didattico-organizzativo. Il primo è scelto dall’azienda stessa, e ha il compito di affiancare il tirocinante, supportarlo, formarlo ed aiutare ad inserirlo nell’impresa. Inoltre, egli si occupa anche di valutarne i risultati, sia periodicamente durante lo stage sia alla conclusione, per dare un giudizio finale. Il tutor didattico-organizzativo è invece designato dall’ente promotore e ha vari compiti. In primis aiuta a definire il progetto formativo; in secondo luogo monitora lo stage per garantirne il corretto svolgimento e la coerenza col progetto formativo. Infine, si occupa di assistere sia i tirocinanti in azienda sia l’azienda stessa, e alla fine redige l’attestazione delle attività svolte e delle competenze acquisite.
  2. Assicurare il tirocinante. Per poter partecipare allo stage il tirocinante deve essere assicurato per la responsabilità civile. inoltre, se richiesto dall’impresa, l’assicurazione tirocinio deve coprire anche gli incidenti sul lavoro. A differenza del resto del procedimento di attivazione, questo passaggio ricade esclusivamente sull’ente promotore.
  3. Firmare il contratto per stagista. Il contratto di stage deve essere visionato, compreso ed accettato da tutte e tre le parti, alle quali è richiesto di firmarlo.
  4. Comunicare l’attivazione tirocinio. Infine, l’azienda ospitante è chiamata ad informare la Regione, per via telematica, dell’attivazione del tirocinio. Compiuto questo passaggio lo stage può quindi iniziare.

Le leggi sul trattamento degli stagisti in azienda: normativa e regolamentazioni

C’è però un’ulteriore difficoltà nell’organizzare uno stage: normativa, leggi e obblighi legali devono infatti essere rispettati. I contratti da stagista devono rispettare una serie di norme; le aziende che offrono stage devono seguire le norme stabilite dalle regioni. In breve, esiste una serie di requisiti e indicazioni che devono essere rispettati dall’azienda che organizza un tirocinio. Questi riguardano:

  • Il numero stagisti per azienda, che non può essere superiore al 10% dei dipendenti dell’impresa, ossia uno stagista ogni 10 impiegati. Questo con l’eccezione delle aziende con meno di 5 dipendenti, che possono ospitare un singolo tirocinante, e quelle con più di 5 ma meno di 20, che arrivano a due.
  • Lo stato occupazionale dei tirocinanti, che deve essere comunicato tramite documentazione ufficiale. Nel caso dei disoccupati, ciò vuol dire esibire un DID (dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro) online, o richiedere un’attestazione di disoccupazione. Inoltre, il tirocinante non può aver lavorato per l’azienda ospitante, o partecipato a corsi da essa precedentemente organizzati.
  • L’età per tirocinio, che non può essere inferiore ai 16 anni. Non esiste però un’età massima tirocinio extracurriculare.
  • Lo stipendio stagista. Infatti, nonostante non sia un normale rapporto di lavoro, il tirocinio è retribuito. Più nello specifico, gli stagisti vengono pagati 500 euro al mese, o 400 se hanno accesso a buoni pasto o mensa aziendale. E’ però da notare che questo è lo stipendio tirocinio 40 ore, se la presenza dello stagista è richiesta per meno di 4 ore al giorno la retribuzione scende a 350 euro al mese. Lo stesso vale anche se il tirocinante si presenta per meno dell’80% delle ore richieste, fino ad un minimo di 300€.
  • La durata stage extracurriculare. Esistono infatti una durata massima tirocinio extracurriculare e una durata minima. La seconda è di 2 mesi, mentre la prima è di 6, anche se può essere estesa a 12. Ciò può accedere nel caso il tirocinio sia prorogato, oppure se lo stagista è un soggetto svantaggiato.

Regioni differenti, normative diverse

C’è però un’ultima cosa da menzionare. Ciò che abbiamo detto finora sul tirocinio extracurriculare, normativa, regole, procedure per attivazione eccetera, è generalmente valido. Detto questo, ogni regione adotta ed applica norme specifiche, che possono quindi essere differenti da un luogo all’altro. Tipicamente queste differenze non sono troppo ampie, e le indicazioni che abbiamo dato dovrebbero essere, a grandi linee, valide. E’ tuttavia comunque importante controllare la normativa applicata dalla regione dove si opera prima di attivare un tirocinio, proprio per evitare errori e potenziali sanzioni.

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