Cerchio blu CLOM 2

Contratto apprendistato: formazione, durata, stipendio

23 Settembre 2024
Contratto apprendistato: formazione, durata, stipendio

La normativa sul contratto apprendistato: formazione, retribuzione, durata

Nel moderno mercato del lavoro l’apprendistato è uno strumento chiave, capace di fornire un’ampia varietà di vantaggi alle imprese. Esso permette infatti di formare lavoratori qualificati e  di inserirli in azienda con grande facilità, e offre anche accesso ad agevolazioni e contributi. In breve, si tratta di un’ottima opzione per un datore di lavoro in cerca di personale. E tuttavia, a questi vantaggi si accompagnano anche degli obblighi. A definire questi è il contratto apprendistato: formazione in primis, ma anche durata, retribuzione e altro ancora sono tutti stabiliti dal contratto. Andiamo dunque ad esaminare più da vicino la normativa riguardante il contratto di apprendistato e gli obblighi che essa impone.

Il contratto di apprendistato e l’obbligo di formazione

Per iniziare, dovremmo discutere di apprendistato e formazione. Quest’ultima è infatti uno degli elementi più fondamentali dell’apprendistato professionalizzante, e anche uno dei suoi obblighi principali. All’impresa è infatti richiesto, sopra ogni altra cosa, di fornire una formazione apprendista completa ed efficace. Questo è detto “obbligo di formazione” e, se non rispettato, può portare all’annullamento del contratto apprendistato.

Per andare più nello specifico, il datore di lavoro deve fornire la cosiddetta “formazione obbligatoria apprendistato”, che è composta da due parti

  1. La prima, detta formazione “on the job”, interna, o tecnico-specialistica, consiste in 80-320 ore di apprendimento sul lavoro. Essa ha il compito di fornire all’apprendista le competenze tecniche e specialistiche necessarie per svolgere un lavoro. Si tratta, ad esempio, della conoscenza di metodi, strumenti e prodotti. La sua organizzazione ricade sull’impresa stessa, mentre gli argomenti sono stabiliti nel piano formativo, elaborato insieme al contratto in base alle indicazioni dei CCNL. 
  2. La seconda, chiamata formazione esterna o di base e trasversale, ha una durata di 40, 80 o 120 ore in base al titolo di studio. Come implica il nome, essa ha lo scopo di fornire una serie di competenze fondamentali e applicabili in diversi ambiti. Tra queste ci sono, solo per fare qualche esempio, le capacità comunicative, le conoscenze in ambito digitale, e le basi della sicurezza sul lavoro. In contrasto con quella tecnico-specialistica, la formazione trasversale apprendistato è erogata da enti esterni specializzati, e prende la forma di corsi obbligatori per apprendisti. Vale peraltro la pena di notare che l’azienda può anche organizzare il corso internamente, ma questa è una scelta rara, in quanto la formazione viene comunque fornita dall’ente specializzato. Per quanto riguarda gli argomenti e i metodi di svolgimento, questi sono stabiliti dalle regioni, standardizzando così la formazione in tutte le aziende.

Vale infine la pena di notare che, in aggiunta alla formazione per apprendistato, l’impresa deve anche mettere a disposizione del partecipante un tutor. Quest’ultimo è un lavoratore esperto che accompagna ed assiste l’apprendista, e si occupa di fornirgli la formazione specialistica.

Cosa succede se l’obbligo di formazione non è rispettato?

Data la sua importanza, non risulterà sorprendente che violare l’obbligo di formazione possa portare a sanzioni e altre penalità per l’impresa. Tra di esse, la prima e più importante è l’annullamento del contratto di apprendistato professionale, o, più correttamente, la sua trasformazione. In tale situazione il contratto decade infatti in un normale rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Ciò ha tre conseguenze per il datore di lavoro: il primo è l’obbligo di assunzione dell’apprendista. Il secondo è la perdita delle agevolazioni ricevute per l’apprendistato. E, infine, la terza e forse più importante è l’obbligo di ripagare il doppio della differenza tra i contributi agevolati versati e il loro normale valore. A tutto ciò si deve poi aggiungere una sanzione che va dai 100 ai 600 euro, o dai 300 ai 1500 in caso di recidività.

Prima di proseguire dobbiamo però chiarire due cose sull’obbligo di formazione. La prima riguarda il modo in cui può essere violato: tipicamente ciò richiede che la formazione apprendistato professionalizzante fornita sia incompleta o del tutto assente. Tuttavia, l’impresa ha anche il compito di documentare il percorso formativo seguito dal partecipante. Se tale documentazione risulta mancante o inadeguata, e non è quindi possibile dimostrare che l’apprendista sia effettivamente stato formato, allora l’azienda può essere sanzionata.

La seconda cosa che dobbiamo notare è che l’inadempienza può essere considerata recuperabile o no. Nel secondo caso si procede immediatamente con l’annullamento del contratto e le sanzioni. Tuttavia, se l’inosservanza è riscontrata nel primo anno di apprendistato, o se l’apprendista ha ricevuto un certo numero di ore di ore formazione apprendistato (pari a 40% del totale nel secondo anno, e al 60% nel terzo), allora il datore di lavoro può ricevere una disposizione da parte dell’ispettorato del lavoro. Questa impone il recupero delle ore mancate e, se soddisfatta, permette di continuare con l’apprendistato. Tuttavia, in caso l’impresa non dovesse adempiere, essa dovrà anche pagare, in aggiunta alle altre conseguenze, un’ulteriore sanzione che può andare dai 500 ai 2500 euro.

La normativa sul contratto di apprendistato

Abbiamo quindi visto come l’obbligo di formazione sia il principale dovere stabilito dal contratto in apprendistato. Tuttavia, la normativa stabilisce anche una serie di altre regole, impegni e limitazioni che devono essere rispettati. Andiamo dunque ad esaminare anche questi, per quanto brevemente.

La durata apprendistato professionalizzante 

Iniziamo discutendo della durata dell’apprendistato. Infatti, precedentemente abbiamo parlato di come la formazione professionalizzante apprendistato abbia luogo nel corso di un triennio. In realtà, le cose sono più complicate. Il contratto di apprendistato impone infatti un minimo di 6 mesi di durata, mentre il massimo dipende dai vari tipi di apprendistato. Questi possono infatti essere di alta formazione e ricerca, professionalizzante, e per la qualifica e il diploma professionale. Il primo impone una durata contratto apprendistato non superiore ai 2 anni, mentre il terzo ha un limite di 3 anni. L’apprendistato professionalizzante ha invece una durata massimo di 3 anni, che può essere estesa a 5 per certe professioni artigianali. Di conseguenza, sebbene una durata di un triennio sia piuttosto comune, l’apprendistato può durare di più o meno. Detto questo, dobbiamo anche aggiungere che l’apprendistato professionalizzante, o contratto di mestiere, è di gran lunga il più comune dei tre, ed è quindi ad esso che abbiamo fatto riferimento fino ad adesso. Di conseguenza, si può generalmente assumere che un apprendistato duri effettivamente 3 anni.

L’apprendistato: età minima e massima e numero degli apprendisti

Il contratto apprendistato impone anche delle restrizioni su età e numero dei partecipanti. Queste sono, rispettivamente:

  • Un minimo di 18 e un massimo di 29 anni per quanto riguarda l’età per apprendistato. Bisogna però notare che esistono anche dei contratti apprendistato senza limiti di età, aperti però esclusivamente a lavoratori disoccupati o in mobilità.
  • Un limite sul numero di contratti di lavoro apprendistato che possono essere attivi contemporaneamente in una singola azienda, basato sul numero dei dipendenti specializzati. Se essi sono meno di 3 il datore di lavoro può assumere fino a 3 apprendisti. Se sono tra i 3 e i 9 il numero degli apprendisti non può superare quello dei lavoratori qualificati. E, infine, se sono più di 9 è possibile un rapporto di 3 apprendisti ogni 2 lavoratori.

La retribuzione apprendistato

Arriviamo adesso all’altro principale obbligo: lo stipendio apprendistato. Il datore di lavoro deve infatti retribuire l’apprendista. Piuttosto ovviamente, la cifra esatta dipende dal settore e dal livello di inquadramento, secondo quanto stabilito dai CCNL. Esistono però alcune indicazioni generali che è utile conoscere:

  • L’apprendista può essere inquadrato fino a due livelli in meno di un normale lavoratore con le stesse mansioni;
  • Tipicamente un apprendista riceve solo il 60-70% della retribuzione prevista. Questa cifra aumenterà poi fino a raggiungere il valore pieno alla fine dell’apprendistato. Ad esempio, in un apprendistato di 3 anni potrebbe partire dal 70% il primo anno, salire all’80% il secondo e al 90% il terzo;
  • L’azienda deve retribuire solo le ore effettivamente trascorse in azienda, e le ore di formazione devono essere equivalenti almeno al 35% del tempo di lavoro;
  • L’apprendista gode degli stessi diritti e benefici di un normale lavoratore, come ferie e contributi INPS;
  • Attivare un apprendistato e assumere un apprendista comportano entrambi la possibilità di accedere a sgravi fiscali.

Il piano formativo, il libretto formativo e la conclusione del rapporto di lavoro

Abbiamo, infine, alcuni altri elementi che è opportuno menzionare, ossia:

  1. L’obbligo di fornire e rispettare un piano formativo. Abbiamo già menzionato questo documento, che deve accompagnare il contratto di lavoro di apprendistato. Il piano formativo (PFI) riporta infatti una serie di informazioni importanti, tra cui il percorso formativo dell’apprendista. La sua presenza è quindi obbligatoria, e l’azienda deve assicurarsi di rispettare le sue indicazioni.
  2. L’obbligo di registrare la formazione sul fascicolo elettronico (o, precedentemente, nel libretto formativo). Come abbiamo menzionato precedentemente, l’azienda deve infatti occuparsi di documentare la formazione ricevuta dal partecipante. Bisogna peraltro ricordare che ciò si applica anche alla formazione di base e trasversale apprendistato svolta da enti esterni.
  3. Gli obblighi relativi alla conclusione del rapporto di lavoro. E’ infatti importante notare che il datore di lavoro non può interrompere l’apprendistato, se non per giusta causa, ossia in risposta a comportamenti come furto, danneggiamento volontario di beni aziendali, o divulgazione di informazioni riservate. Se, invece, il licenziamento non avviene per giusta causa, allora il datore di lavoro viene sanzionato come abbiamo visto precedentemente. Al contrario, l’apprendista può abbandonare l’apprendistato in qualsiasi momento, purché rispetti i termini del preavviso, a rischio di dover pagare un’indennità sostitutiva. Infine, è opportuno menzionare che l’impresa può, in qualsiasi momento, assumere regolarmente l’apprendista. D’altro canto, al termine del contratto lavoro apprendistato l’azienda può anche interrompere il rapporto di lavoro senza fornire giustificazioni.

Gli obblighi del contratto apprendistato: la formazione e chi affidarla

Ricapitolando, in questo articolo abbiamo esaminato i principali obblighi e limitazioni imposti dal contratto apprendistato: formazione, durata, retribuzione, età massima e minima e numero degli apprendisti, come anche le sanzioni che ricadono sulle imprese che non rispettano questi obblighi. Tra questi abbiamo dedicato particolare attenzione all’obbligo di formazione, in quanto certamente il più importante tra tutti. Da esso dipende infatti l’intero apprendistato, e la sua violazione comporta l’immediato annullamento del contratto. Data quindi questa importanza, non sorprende quindi che garantire la miglior formazione possibile sia negli interessi dell’azienda. Ciò vale in particolare per la formazione esterna apprendistato, che svolge un ruolo fondamentale ed è, tendenzialmente, la parte più soggetta a complicazioni e difficile da fornire. Per concludere, suggeriamo quindi al datore di lavoro di non organizzare i corsi per apprendisti all’interno dell’impresa, ma di affidarli invece a CLOM. CLOM è infatti un ente esperto di formazione obbligatoria apprendistato professionalizzante, in grado di garantire risultati di gran lunga superiori in virtù del suo accesso a professionisti esperti e dell’ampia esperienza posseduta in questo ambito. In aggiunta a ciò, CLOM offre anche vari tipi di assistenza alle imprese, che possono rendere l’attivazione e la gestione di un apprendistato molto più semplice.

Il nostro lavoro si può fare in un solo modo:
insieme e con passione.

newsletter

Vuoi rimanere sempre aggiornato?

Iscriviti alla nostra newsletter!

Potrebbero interessarti:

Corsi di formazione CLOM
Corsi di formazione
Gratuiti e a pagamento; 100% orientati al ricollocamento lavorativo e alla formazione pratica e professionale. Investi sulle tue conoscenze.
Servizi per aziende CLOM
Servizi per le aziende

Consulenza personalizzata, affiancamento nell’inserimento di nuove
risorse e informazioni su finanziamenti per la crescita aziendale.

Servizi per privati CLOM
Servizi per i privati

Attività gratuite di coaching e bilancio delle competenze. Orientamento nella valorizzazione del profilo e delle potenzialità lavorative.

Vuoi saperne di più?