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Formazione obbligatoria apprendistato: tutte le informazioni utili

16 Ottobre 2024
Guida alla formazione obbligatoria apprendistato in azienda

Tutto ciò che devi sapere sulla formazione obbligatoria apprendistato

C’è molto che si potrebbe dire sugli apprendistati. Potremmo parlare della loro grande utilità per le imprese; potremmo discutere di cosa sono e come funzionano. Potremmo analizzare il modo in cui vengono attivati, o cosa dice la legislazione italiana su di essi. Questi, però, sono argomenti che hanno già ricevuto ampia attenzione, ed esistono numerosi articoli che trattano di essi e dell’apprendistato professionalizzante.

Varrebbe invece la pena di andare a concentrarsi su un elemento molto più trascurato, per quanto comunque estremamente importante. Questo argomento è un obbligo e, più precisamente, l’obbligo di formazione. Molto spesso questo argomento riceve appena un accenno, una breve menzione. Anche gli articoli dedicati sono generalmente molto brevi, e molti generano più confusione di quanta non ne risolvano. Eppure si tratta di un tema fondamentale, vista l’importanza della formazione in un apprendistato. A dimostrazione di ciò, il mancato rispetto di quest’obbligo comporta l’immediata terminazione del contratto di apprendistato, trasformandolo in un normale contratto subordinato a tempo indeterminato. Andare ad esaminare questo argomento più attentamente e in profondità, cercando di chiarire la confusione e l’incertezza che lo circondano, può quindi essere molto utile.

Pertanto, in questo articolo andremo ad esaminare la formazione obbligatoria apprendistato, cercando di rispondere ad alcune importanti domande: che cos’è? Come funziona? Perché è obbligatoria? A cosa serve? Come si fa a soddisfare l’obbligo di formazione, e quali sono le conseguenze se non viene rispettato?

Corsi per apprendisti obbligatori: che cosa sono, a cosa servono e perché sono obbligatori?

Possiamo quindi iniziare chiedendoci: cos’è esattamente la formazione apprendistato obbligatoria? Piuttosto ovviamente si tratta di una formazione che deve, per legge, essere fornita al partecipante di un apprendistato. Ma cosa significa ciò?

Innanzitutto bisogna ricordare che la formazione è l’elemento centrale di un apprendistato. Questo è infatti definito come un percorso formativo grazie al quale un apprendista impara sul lavoro. L’apprendimento di conoscenze e competenze pratiche e necessarie a lavorare è uno dei suoi obiettivi principali. Ciò spiega quindi perché l’apprendista deve svolgere formazione obbligatoria. Questo è infatti un modo per garantire che egli venga effettivamente formato.

Ma cos’è questa formazione obbligatoria allora? Che forme assume? Quali sono le competenze che gli apprendisti devono possedere?

Tipicamente, in un apprendistato “formazione obbligatoria” si riferisce due cose: la formazione tecnico-specialistica, e quella di base e trasversale. La prima è la formazione “specifica”, l’apprendimento delle competenze necessarie per svolgere un mestiere, le cosiddette hard skills. Si tratta, ad esempio, di:

  • Sapere quali siano gli strumenti e attrezzature utilizzati dall’impresa e come usarli;
  • Essere familiari con i principali metodi e tecniche di produzione;
  • Conoscere i prodotti o i servizi realizzati e offerti dall’azienda.

La seconda è invece un insieme di conoscenze e competenze più generiche ma importanti. Alcune di esse sono dette “di base” in quanto necessarie per poter lavorare, mentre quelle trasversali, conosciute come soft skills, sono applicabili in diversi ambiti. Esse sono, per citare alcune delle più importanti:

  • Le basi della salute e sicurezza sul lavoro;
  • Le basi del diritto del lavoro, della contrattazione collettiva, e dei diritti e doveri di lavoratori e impresa;
  • Le competenze in ambito digitale;
  • Le competenze comunicative e relazionali.

Come funziona la formazione in un apprendistato professionale?

La prossima domanda a cui dovremmo rispondere è: formazione obbligatoria apprendistato professionalizzante come funziona?

Per cominciare bisogna chiarire che la formazione tecnica e quella trasversale si svolgono in modo piuttosto differenti. La prima è infatti spesso chiamata formazione interna in quanto organizzata e gestita dall’azienda stessa. E’ infatti l’impresa che realizza il programma, organizza l’apprendimento e stabilisce le modalità. Le uniche limitazioni sono quelle imposte dai CCNL, che la disciplinano, e dall’obbligo di soddisfare il programma formativo stabilito nel contratto di apprendistato. Questa formazione è anche detta “on the job”, in quanto l’apprendista impara lavorando, e dura tra le 80 e le 320 ore.

La formazione di base e trasversale è, invece, praticamente l’opposto. Essa è solitamente gestita da enti regionali o consulenti esterni, e i suoi contenuti e metodi sono stabiliti dalle regioni. Proprio per questo motivo essa è detta formazione esterna. E’ inoltre importante notare che la formazione esterna apprendistato è obbligatoria in un modo molto più stringente. Essa si svolge infatti tramite dei corsi per apprendisti ideati ed organizzati da enti specializzati. I partecipanti ad un apprendistato devono quindi frequentare un certo numero di ore di questi corsi per completare la propria formazione. Tipicamente la durata di un corso di apprendistato obbligatorio è di 40, 80 o 120 ore in base al titolo di studio posseduto dall’apprendista. 

Bisogna, infine, menzionare il fatto che la formazione trasversale può in realtà essere fornita anche dalle aziende. Tuttavia, ciò richiede che l’impresa ospitante possieda degli specifici requisiti, ossia:

  • Accesso a luoghi adatta alla formazione;
  • Disponibilità di personale qualificato a svolgere le mansioni del docente;
  • Possesso di strumenti e attrezzature necessarie.

Se questi requisiti non sono soddisfatti l’azienda non possiede la capacità formativa richiesta e non può organizzare corsi per apprendisti obbligatori. Può, però, comunque fornire la formazione interna, in quanto essa è gestita in modo differente.

Le conseguenze per le imprese che non rispettano l’obbligo di formazione

Come abbiamo visto, la formazione è uno degli elementi fondanti dell’apprendistato. La sua importanza è infatti indiscutibile, ed è ulteriormente cementata dall’obbligo di legge. Questo obbligo di formazione, necessario per garantire che gli apprendisti ricevano effettivamente l’istruzione promessa, si basa sul completamento di uno specifico percorso formativo. Cosa succede dunque se l’azienda ospitante non adempie all’obbligo?

Innanzitutto bisogna chiarire che, per violare l’obbligo, la formazione deve essere insufficiente o assente. Ciò vuol dire che l’impresa deve sia fornire l’istruzione richiesta, sia documentarla. Se la documentazione riguardante la formazione organizzata, sia essa tecnica o trasversale, risulta incompleta o mancante l’azienda può venire sanzionata per inadempienza.

Tuttavia, in certe circostanze l’inadempimento può essere considerato recuperabile. Ciò può accadere solo nel primo anno dell’apprendistato, o nel secondo e nel terzo purché l’apprendista abbia ricevuto almeno il 40 o il 60% delle ore di formazione programmate. Se queste condizioni sussistono l’ispettorato del lavoro impone, attraverso una disposizione, un limite di tempo per sanare la violazione. In caso questa disposizione venga rispettata, e le ore perse recuperate, allora l’apprendistato continua come normale. Se, invece, l’azienda rimane inadempiente, o se la situazione è definita come irrecuperabile sin dall’inizio, allora vanno ad applicarsi le sanzioni previste dalla legge. Le conseguenze per la violazione dell’obbligo alla formazione apprendistato professionalizzante sono infatti due:

  1. La prima è una multa, dal valore che varia tra i 100 e i 600 euro, o tra i 300 e i 1500 in caso di recidività. Tuttavia, nel caso l’impresa abbia ricevuto e non rispettato una disposizione, a questa cifra si aggiunge un’ulteriore sanzione di 500-2500 euro.
  2. La seconda consiste nell’annullamento del contratto di apprendistato. Più nello specifico, esso viene trasformato in un regolare contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Ovviamente, ciò comporta l’obbligo di assumere l’apprendista. Inoltre, l’impresa perde l’accesso agli sgravi fiscali e alle agevolazioni garantite dall’apprendistato, e deve pagare la differenza tra i contributi agevolati versati e il loro valore nominale.

Come si organizza la formazione obbligatoria apprendistato? E’ meglio realizzarla in azienda o fare ricorso ad enti esterni?

Per concludere dovremmo anche discutere, per quanto brevemente, del come si fornisce la formazione apprendistato, o, più nello specifico, la formazione trasversale.

Abbiamo infatti visto che essa, a differenza di quella tecnica-specialistica, può essere organizzata o dall’impresa, o da enti esterni. Bisogna tuttavia chiarire che la prima opzione, per quanto possibile, tende ad essere di gran lunga meno efficace. Innanzitutto essa richiede che l’impresa soddisfi certi requisiti. Questi non sono eccessivamente complicati, in quanto consistono semplicemente nell’avere spazi non dedicati alla produzione, strumenti e materiali necessari per la formazione, e un lavoratore con almeno due anni di esperienza professionale che faccia da docente, ma si tratta comunque di limitazioni.

Anche al di là di questo è però difficile garantire che un corso per apprendisti obbligatorio organizzato internamente raggiunga la stessa qualità ed efficacia di uno realizzato da un ente specializzato. Questi ultimi hanno infatti accesso a formatori professionisti e sono dotati di ampia esperienza, garantendo una formazione d’alto livello. Infine, vale la pena di notare che questi corsi formazione apprendistato offrono spesso altri vantaggi. Molti di essi, ad esempio, si svolgono online, facilitandone l’accesso. Inoltre, le imprese hanno anche la possibilità di fare ricorso ad offerte formative finanziate dalle regioni. Queste permettono di risparmiare in maniera considerevole sui costi dei corsi apprendistato professionalizzante, ma non sono accessibili se la formazione è erogata direttamente dall’impresa. Tutto ciò si combina quindi a rendere gli enti specializzati la scelta migliore per quanto riguarda i corsi su competenze di base e trasversali.

In particolare, per le aziende che operano in Lombardia vorremmo suggerire di fare ricorso all’assistenza di CLOM, che organizza corsi di apprendistato per la prima e seconda annualità. Questi corsi non solo forniscono le competenze di base e trasversali richieste, ma offrono anche due importanti vantaggi: si svolgono online, rendendo più facile l’accesso per gli apprendisti, e offrono prezzi ridotti ed una varietà di sconti ed offerte.

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